Colpi
di scena, tradimenti, e la conferma che i Servants di classe Lancer godono di
una sfig... cattiva sorte davvero epica. Tutto questo e molto altro ancora in questo nuovo episodio.
Dopo la
sconfitta del colossale Cthulhu… erm, mostro creato da Caster, la cosa più
naturale sarebbe stata prendersi una bella pausa, ricaricare le energie e
soprattutto mantenere un basso profilo. L’apparizione della creatura, infatti,
ha attratto non poche attenzioni da parte degli abitanti del luogo e persino del
governo giapponese. Non deve stupire quindi l’aiuto chiesto da Kirei (padre) a Kayneth
Archibald El-Melloi. Lo scambio di favori è chiaro: un command spell in cambio dell’aiuto dell’Associazione dei Magi al
fine di insabbiare tutto l’accaduto.
(Inizio degli spoilers)
Questa
puntata è tutto un susseguirsi di eventi fulminei, colpi di scena e tradimenti.
Sola-Ui Nuada-Re Sophia-Ri (la fidanzata di Kayneth) viene mutilata da Maiya, “squalificandola”
così come Master. Contemporaneamente Archibald, dopo aver ricevuto il command
spell, spara a Kirei (padre) per impedire ad altri Magi di ottenerne degli
altri. Questa azione pare dettata dalla paranoia ma molto probabilmente, il
Master di Lancer è a conoscenza dell’appoggio della Chiesa alla famiglia Tohsaka
e vuole impedire altri favoritismi. Last
but not least, il colpo di mano di Kiritsugu Emiya, che costringe Lancer, con
uno stratagemma, a suicidarsi e a uccidere contemporaneamente Kayneth e
Sola-Ui.
È molto
raro che un anime sappia condensare in un solo episodio così tanti colpi di
scena e per giunta in maniera del tutto naturale e allo stesso tempo
imprevedibile per lo spettatore (ok, per chi non ha mai letto le novels,
almeno). Tutti i personaggi presentati tradiscono e vengono traditi a loro
volta. Kirei (figlio) salva la vita al nemico del suo maestro, di fatto
opponendosi a lui per la prima volta. Kayneth vende Lancer, al fine di salvare
la sua fidanzata (ossessionata, a sua volta, dal Servant). Emiya non esita a
usare sua moglie e il suo stesso Servant pur di vincere.
(Fine degli spoilers)
È un
quadro amaro quello che emerge, dove tutti sono disposti a tutto pur di vincere,
dove il concetto stesso di Umanità viene disatteso e in cui la vera vittima, è
lo stesso Lancer. L’unico desiderio di Diarmuid Ua Duibhne è di dimostrare a se
stesso e al suo Master la sua lealtà, riscattandosi così dagli errori della sua
vita mortale. Il duello con Saber, all’insegna dell’onore, è ciò che lo spinge
ad andare avanti, specie dopo essere stato accusato da Kayneth di infedeltà.
Eppure non è sufficiente. Lancer viene tradito, ancora una volta, dal suo
signore, dal destino e dalla sua stessa lealtà (mal riposta). Pochi personaggi
incarnano una tragedia di così vaste proporzioni. Al Servant non resta che
maledire il Graal, Emiya e la stessa Saber, pedina inconsapevole delle
macchinazioni del suo Master.
A chi
può giovare una vittoria ottenuta a queste condizioni?
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