Il 1o aprile, sugli schermi giapponesi, ritorna una delle serie shonen più amate di sempre degli anni '80 (seconda forse solo a Hokuto no Ken) con una nuova generazione di Saint che andrà ad affiancare (chi ha detto sostituire?) i vecchi cavalieri che tanto hanno fatto sognare le precedenti generazioni. Riusciranno i nuovi eroi a emozionarci come Seiya & Co. ?
The life that Seiya saved! The saint legend revive!
La nuova minaccia si chiama Marte e nel prologo lo vediamo assalire Saori (lady Isabel/Athena) mentre gioca con un misterioso bambino alle pendici del Santuario. A proteggerla c’è come sempre l’immancabile Seiya con indosso il gold cloth del Sagittario. Dopo un breve scontro che vede la dea della giustizia vittima di una misteriosa malattia causata dai colpi del nemico, l’episodio sposta le lancette dell'orologio avanti nel tempo, su un’isola deserta dove Shaina ( Tisifone) sta allenando il giovane Kouga. In questo luogo sperduto ritroviamo anche Saori e il vecchio Tatsumi (il maggiordomo Mylock) che osservano da lontano gli sforzi dell’aspirante saint. Nonostante gli allenamenti non diano gli esiti sperati, il ragazzo rivela un grande potenziale in grado di mettere in difficoltà persino la sacerdotessa guerriero. Quando però Marte tenta nuovamente di rapire Saori, Kouga riesce a bruciare per la prima volta il suo cosmo e a indossare il bronze cloth di Pegasus…
Impressioni
Non aspettandomi assolutamente nulla da questa nuova serie, devo ammettere di essermi (in parte) ricreduto. Nonostante il character design non sia entusiasmante (ma nemmeno quelli di Episode G e di The lost canvas lo erano…) e alcune incongruenze a livello narrativo (se la saga è successiva agli OAV di Hades Saga, Seiya dovrebbe versare in condizioni critiche su una sedia a rotelle) ci ritroviamo ad assistere a un classico shonen : le scene di azione ci sono, sono ben animate (anche se brevi) e Kouga ricorda molto il Seiya delle origini, ribelle e un po’ infantile ma altrettanto carismatico. Di certo, un discreto primo episodio ma con un grosso difetto: il paragone con la vecchia serie è inevitabile e non gioca in favore di questa nuova incarnazione. Se da un lato è lodevole lo sforzo fatto di creare una nuova generazione di Saint (i vari prequel e i movie sanno di vecchio indipendentemente dai gusti personali) dall’altra, il già citato character design e i colpi segreti, graficamente sotto tono, danneggiano quanto di buono mostrato sin’ora.
La speranza è che i nuovi episodi sappiano mantenere e sviluppare l’interesse suscitato da questa nuova serie se non addirittura dare nuova linfa a questo glorioso brand.
Ammetto che in questo primo episodio l'effetto nostalgia lo trasmette, lo spirito della serie originale c'è, dalle musiche alle movenze dei personaggi, e sopratutto omaggiando svariate situazioni.
RispondiEliminaDiscrete anche le animazioni, ma i disegni veri e propri....
Di per sè non sarebbero male(ovviamente mettendo da parte l'inarrivabile Shingo Araki)ma non sono per niente curati. In alcune scene sono fatti bene e in molte altre appena abbozzati.
Ok andare al risparmio ma di solito il primo episodio è quello fatto meglio di una serie, quindi non so se aspettarmi miglioramenti in tal senso.
Le incongruenze con la storia del passato non sono davvero poche, qualcuno la potranno spiegare in futuro forse, ma...l'armatura nel cristallo no, dai! E' stato troppo! :)
Per ora 1° episodio promosso, ma sopratutto per l'impatto emotivo, come serie in sè sarà tutto da vedere!
Phoebo