giovedì 12 aprile 2012

Dark Souls: Speciale per la versione Pc


È ufficiale: la versione PC di Dark Souls uscirà il 24 agosto di quest’anno, con il sottotitolo Prepare to Die.









 Impressioni:

Non possedendo una Ps3, ho sempre guardato con una certa invidia ai giochi di ruolo in esclusiva per questa console. I due Tales of, Nier, Demon Souls, Disgaea 3 e Valkyria Chronicles ( ok, questi ultimi sono dei tactical rpg…) e soprattutto il recentissimo Dark Souls. Quando poi, nel mese di gennaio, si è cominciato a parlare di una petizione in cui si richiedeva a gran voce alla Namco Bandai, publisher del gioco, il porting per personal computer, ho guardato a questa iniziativa con una certa diffidenza. Il mercato dei giochi pc è particolare: la pirateria danneggia (notevolmente) i produttori, rendendo pericoloso per le software house e i publisher investirvi. La mia comunque è un’affermazione da prendere con le pinze: quando il prodotto è di un certo spessore, costantemente supportato con aggiornamenti e contenuti (e non sto parlando della piaga dei DLC), l’utenza pc si è dimostrata ben disposta a comprare i giochi originali: i casi di Witcher 2 e Skyrim sono sotto gli occhi di tutti. 

 

 

L’altro fattore che mi rendeva diffidente riguardo l’iniziativa di cui sopra, era la particolarità del gioco in questione: Dark Souls è del tutto atipico: i tratti distintivi sono un livello di difficoltà che a volte sfocia nella frustrazione e alcuni elementi tipici degli Jrpg, quali il grinding e il dungeon crawling. È quindi con una certa dose di incredulità prima, e di sorpresa poi che ho accolto l’annuncio ufficiale della prossima conversione dell’action rpg di From Software per personal computer in uscita il prossimo 24 agosto 2012. Anzi, più di un semplice porting, si parla di nuovi nemici, boss e scenari e di una rifinitura dell’originalissima modalità PvP online che caratterizza il gioco in questione. Si preannuncia un finale di stagione estiva davvero bollente e non solo per le condizioni climatiche.

 

 

Essendo un gioco di ambientazione fantasy, il paragone con i recentissimi, e già citati, Witcher 2 e Skyrim è inevitabile. Innanzitutto, al contrario delle produzioni occidentali che possono contare su di una lore decisamente affermata nell’immaginario dei giocatori, l’action rpg orientale mostra degli scenari tipicamente occidentali simili per certi versi ad altre produzioni. Tutto già visto quindi? Decisamente no. Dai filmati e dagli screenshots in giro per la rete, emergono ambientazioni affascinanti, cupe e terrificanti che ben trasmettono il senso di continuo pericolo che è uno dei suoi tratti distintivi. 

Un’altra differenza riguarda sicuramente la storia: se in Witcher 2 e Skyrim è la quest principale a spingere il giocatore (oltre certamente alla forte componente free roaming), mentre Dark Souls si ha l’impressione che sia prima di tutto l’ambientazione stessa il vero traino dell’avventura. Successivamente, è l’impegnativa sfida contro gli enormi boss a mandare avanti il giocatore, complice anche la difficoltà che accompagna gli scontri. I viaggi nelle terre sconosciute di Lordran affascinano, costringendo però a una particolare prudenza: al contrario di Skyrim, dove l’esplorazione, raggiunto un certo livello del personaggio, non offre più il necessario livello di sfida, in Dark Souls la morte è costantemente in agguato, punendo ma al tempo stesso offrendo un “occasione di rinascita”.

 





 

Il protagonista di questo gioco è infatti un essere che non può morire: una volta sconfitti, si torna in vita vicino a uno dei falò disseminati per questo regno oscuro dove sarà possibile curarsi, preparare di nuovo le proprie armi e incantesimi, ed elaborando così nuove strategie. A caro prezzo però: una volta resuscitati, si perderanno tutte quelle anime (la valuta del gioco) e Umanità accumulate sino a quel momento; non solo: tutti i nemici (eccetto i boss fortunatamente) torneranno anch’essi in vita.

Altro elemento caratterizzante è il combattimento: nelle varie recensioni viene descritto come realistico e appagante. Alzi la mano chi almeno una volta non ha trovato “legnoso” il feeling con le armi del capolavoro Bethesda oppure estremamente irritante dover rotolare in continuazione con Geralt di Rivia. Ecco: in Dark Souls le spade rimbalzeranno sugli scudi suggerendovi così di mirare meglio e aspettare il momento opportuno. Gli avversari saranno pronti ad approfittare di ogni vostro minimo errore. Colossali boss metteranno a dura prova i vostri riflessi offrendovi una vera sfida.



Infine, la modalità online sembra particolarmente originale, almeno negli intenti. Durante la nostra partita sarà possibile scorgere le anime degli altri giocatori, ombre di mondi simili ma paralleli al nostro, che potranno aiutarci o ostacolarci in modo davvero innovativo. Gli altri players (e quindi anche noi ) potranno lasciare scritte sul terreno indicazioni utili a scoprire porte e luoghi segreti, oppure potranno reincarnarsi e così affrontare insieme a noi i boss o ancora, scegliendo di rimanere in forma spiritica, potranno letteralmente infestarci e rubarci così le anime o l’Umanità sino a quel momento accumulata.

Concludendo, è chiaro che un gioco di questo tipo è indirizzato a un pubblico di giocatori hardcore che apprezzano le sfide davvero impegnative e hanno sufficiente tempo a loro disposizione per esplorare un mondo grande e ricco di insidie. Eppure, Dark Souls potrebbe offrire una valida alternativa anche a quei giocatori più casual che sono stanchi di giochi tripla A che durano solo una manciata di ore, che richiedono costosi DLC per essere continuati a giocare e dove le sfide sono costituite solamente dal raggiungimento di trofei e achievments da esibire nei propri profili online.

 

 Recensioni:  Gamespot e RPG Fan


Alcuni screenshots:







Infine, qualche fanart:







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